A un mese dalla catastrofe, il Giappone conosce il numero delle vittime del terremoto e del maremoto (oltre 12.000 i morti e oltre 15.000 i dispersi), ma non conosce ancora quanti saranno i morti e gli ammalati per il disastro nucleare nei prossimi decenni. Centinaia di migliaia sono i profughi delle zone vicino alla zona dell'incidente e che non torneranno più alle case radioattive.
Gli incidenti alle centrali di Fukushima, a seguito del terremoto e dello tsunami in Giappone un mese fa, il riversamento in mare di radioattività (il gestore della centrale nucleare di Fukushima, la Tepco, ha deciso di riversare nell'oceano 15.000 tonnellate di acqua radioattiva), così come i 73.000 litri di acqua radioattiva finiti nel lago Ontario a causa del malfunzionamento della centrale atomica a Pickering, a 35 km da Toronto in Canada, ci mettono drammaticamente di fronte all'inaffidabilità, la pericolosità e l'imprevedibilità della tecnologia nucleare.
Il nucleare a prova di incidenti non esiste e la sicurezza delle centrali nucleari è una favola.
Il problema principale di tutti i reattori nucleari, anche quelli di ultima generazione, o come l'EPR il reattore ad acqua pressurizzata che rilancia il nucleare in Italia, resta il raffreddamento delle barre di combustibile che dovrebbe essere garantito anche nelle condizioni estreme (incidente, terremoto, siccità, ecc) e che non può essere garantito.
Ormai la crisi nucleare di Fukushima è al grado di allerta 7, come Chernobyl ed è stato comunicato solo ad un mese dall'incidente
Three Mile Island (1979), (1986) Fukushima (2011) sono nella memoria di ognuno di noi sono pietre per ribadire le ragioni per USCIRE DAL NUCLEARE e avviare – senza subalternità al cosiddetto 'libero mercato' – economie fondate su fonti energetiche realmente rinnovabili e rispettose della salute e dell'ambiente, costruendo nuove relazioni sociali sui bisogni fondamentali degli uomini e delle donne.
L OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha lanciato l'allarme radioattività per i cibi prodotti anche oltre la zona di rischio e ormai la contaminazione di acqua (salata e dolce), latte, verdure, pesci e carne, investe l'intera catena alimentare, contaminando tutti gli esseri viventi. Dall'inizio della catastrofe, a Fukushima la radioattività è aumentata di ben 7,5 milioni di volte.
Tra due mesi ci saranno i referendum contro la privatizzazione dell'acqua e contro il ritorno del nucleare in Italia; votando SI', si abrogherà la legge con la quale il governo Berlusconi ha deciso il ritorno al nucleare e alla privatizzazione completa dell'acqua e Chernobyl dei servizi locali.
Con il SI' al referendum sul nucleare, si potranno dare risorse economiche al risparmio energetico, alle fonti energetiche pulite e rinnovabili, alla bonifica e al risanamento del territorio; si potrà, inoltre avviare la ripubblicizzazione partecipata dell'energia elettrica, in grado di garantire qualità del servizio e tariffe eque.
Per queste ragioni è nato il comitato “Vota SI per fermare il nucleare Valdera” , composto da associazioni, realtà di base, movimenti, partiti e singoli, come in tantissime province e città del paese.
Bisogna andare a votare almeno in 25 milioni di cittadini, per rendere valido il referendum e fermare la follia del ritorno all'energia atomica.
L'attuale governo e quelli prossimi a venire non devono portare l'Italia in un'avventura pericolosa e antieconomica, senza prospettiva, se non quella dell'incubo nucleare, come sta succedendo ora in Giappone.
Per un nuovo modello energetico e di sviluppo, vai a votare e vota Si
Per conoscere le associazioni e i partiti che hanno aderito fino ad ora al comitato della Valdera: http://votasiperfermareilnuclearevaldera.blogspot.com/
Per conoscere le associazioni e i partiti che hanno aderito fino ad ora al comitato Nazionale:
Per aderire è sufficiente compilare il modulo di seguito e mandarlo via mail a fermiamoilnuclearevaldera@gmail.com, o via fax allo 058756200
MODULO DI ADESIONE AL COMITATO “VOTA SI PER FERMARE IL NUCLEARE VALDERA”
Il sottoscritto.................................................................................................................dichiara che
l’associazione………………………………………………………………………………………………………………………………
con sede in via…………………………………………………………….a……………………………………………………………..
telefono………………………………………………………………e-mail………………………………………………………………
desidera aderire al comitato “vota SI per fermare il nucleare Valdera”
□ Desideriamo partecipare alle attività del Comitato e deleghiamo:
Nome…………………………………………………………..Cognome……………………………………………………………………
Telefono………………………………………………………… e-mail……………………………………………………………………..
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